Partito Radicale, marcia su Roma il 6 novembre: da Regina Coeli al Vaticano
Il Partito Radicale, in seguito al 40 Congresso Straordinario tenuto a Rebibbia, ha organizzato una marcia a Roma il 6 novembre: dal carcere di Regina Coeli fino a piazza San Pietro. L’obiettivo è promuovere i temi da sempre sostenuti da Marco Pannella e condivisi da Papa Francesco (che li ha attuati per lo Stato Vaticano): amnistia, abolizione dell’ergastolo, introduzione del reato di tortura.
All’ultimo congresso del Partito Radicale è stata votata a maggioranza la mozione dei “Pannelliani” che afferma i seguenti obiettivi: 3mila iscritti al partito entro il 2017 e altrettanti entro il 2018. Le battaglie politiche, nel frattempo da vincere, sono divise su due piani (che poi sono collegati tra loro), quello transnazionale e quello locale. Per quanto riguarda il primo: la nascita degli Stati Uniti d’Europa, la transazione verso lo stato di diritto, il riconoscimento del diritto umano alla conoscenza.
In casa nostra, invece, il tema su cui l’unica forza davvero liberale d’Italia si batte da sempre, è quella per una riforma della giustizia. In particolare: l’affermazione dello stato di diritto, l’introduzione del reato di tortura, l’abolizione dell’ergastolo, una riforma strutturale del sistema penale e civile, l’amnistia. Quest’ultima, nello specifico, non va intesa semplicemente e in modo banale, come la procedura che metterà in libertà dei carcerati. L’amnistia è quel provvedimento utile a far uscire la Repubblica italiana dal suo stato di flagranza di reato. È questo che denunciano i Radicali. Da anni urlano, cercano di far comprendere nella totale indifferenza, come continuamente lo Stato italiano viola le regole costituzionali, attentando in modo costante alle fondamenta dello Stato di Diritto.
Ciò che non manca ai Radicali è l’ostinazione con la quale portano avanti le loro iniziative politiche. Alla guida del partito, durante questa fase transitoria, c’è una Presidenza legittimata dal voto degli iscritti durante il congresso.
Il rapporto tra Marco Pannella e Papa Francesco
Papa Francesco ha telefonato a Marco Pannella il 25 aprile del 2014. Il leader Radicale stava conducendo uno sciopero della fame e della sete per attirare l’attenzione sul tema delle carceri. Nello stupore di tutti, il Papa non chiese a Pannella di mettere fine allo sciopero, semplicemente gli disse “Caro Marco continua con coraggio la tua battaglia, io ti aiuterò. Sai quanto parlerò di questa ingiustizia. Parlerò sempre di carceri e detenuti“. Ma Papa Francesco non si è mosso soltanto “spiritualmente“. Le sue prime iniziative politiche, da capo dello Stato Vaticano, sono state: l’abolizione dell’ergastolo, l’abolizione della pena di morte e l’introduzione del reato di tortura. In pratica l’agenda politica di Francesco è stata quella di Marco Pannella. Ecco cosa ha unito in una profonda amicizia il capo della Chiesa al leader del partito anticlericale per eccellenza: la condivisione di un idea e di una visione. Laicamente significa il rispetto, la difesa e l’affermazione del diritto e della libertà. Dal punto di vista religioso vuol dire la messa in pratica di ciò che afferma il Vangelo.
“Caro Papa Francesco, ti scrivo dalla mia stanza all’ultimo piano – vicino al cielo – per dirti che in realtà ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini, e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa. Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scartano“, questo è l’inizio della lettera scritta da Marco Pannella a Papa Francesco circa un mese prima della sua scomparsa. Il Leone Abbruzzese ce l’aveva fatta un’altra volta. Il Diavolo non ha convertito l’Angelo, è riuscito a con-vincerlo. Convincere è diverso da convertire. Convincere significa condividere. Vuol dire agire insieme e dar vita ad un qualcosa di unico che però nasce da due punti di vista diversi, se non opposti. Pannella lo ha detto circa 40 anni fa: “Non credo al fucile: ci sono troppe splendide cose che potremmo/potremo fare anche con il “nemico”, per pensare di eliminarlo“. Lo diceva quando in Italia ci si ammazzava durante gli anni di piombo e lo ha sempre detto e professato fino alla fine. Da vero Gandhiano. Marco Pannella è riuscito ad essere speranza, anche quando essa non c’è mai stata. Spes contra Spem.
La marcia
Il 6 novembre 2016 il Partito Radicale ha organizzato una marcia a Roma. Il punto di partenza è il carcere di Regina Coeli, quello d’arrivo è Piazza San Pietro. In questa data, nella capitale, si tiene anche il Giubileo delle Carceri. Il giorno perfetto dove si uniranno il messaggio di Papa Francesco e la lotta radicale. Il Papa e la Chiesa si sono spesi e si spendono molto per i detenuti. La messa in pratica di Papa Francesco del messaggio professato dal Vangelo ha avvicinato il clero al Partito Radicale. Il sostegno della Chiesa per la difesa dei diritti degli ultimi e in questo caso dei detenuti, ha reso amici il Papa e Marco Pannella.
I Radicali sono consapevoli che se Bergoglio si pronunciasse in qualche modo a favore delle questioni politiche portate avanti dai nonviolenti, transnazionali, transpartitici, laci, antiproibizionisti, ecologisti, anticlericali, si potrebbe verificare una scossa all’interno del sistema politico e d’informazione italiano. I media dovrebbero iniziare a parlare di stato di diritto, abolizione dell’ergastolo, introduzione del reato di tortura e di amnistia. E perché no, anche di riforma della giustizia. La politica non farebbe finta di nulla e si occuperebbe di queste tematiche. Anche se bisogna ammettere che se il Parlamento è stato così efficiente nell’ignorare il messaggio dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in merito al black out del sistema carcerario e della necessità di un provvedimento di amnistia e indulto, non ci sarebbe da meravigliarsi se anche il Papa restasse inascoltato.
La marcia è dedicata a Papa Francesco e Marco Pannella, due uomini uniti nella battaglia per l’affermazione dei diritti umani. Tra i tanti, questo già basterebbe come motivazione per trascorrere una bella domenica a Roma.
L’impegno dell’associazione di Napoli “Pennabianca”
L’associazione napoletana del Partito Radicale “Pennabianca”, per poter sostenere gli obiettivi del partito e contribuire al loro raggiungimento, ha deciso di mobilitarsi in questo modo: sviluppare un piano di comunicazione sul web per promuovere le tematiche radicali, mobilitazioni per incentivare le iscrizioni al partito, messa a disposizione da alcuni militanti di spazi in radio e in tv. L’associazione sarà in prima fila a Roma in occasione della marcia. Già in occasione del 40 Congresso l’attività dell’associazione napoletana è stata protagonista. Infatti, Pennabianca ha contribuito all’organizzazione della manifestazione Straordinaria e la sua presentazione è stata fatta proprio a Napoli, presso l’Hotel Palazzo Alabardieri.
Ecco l’appello del Partito Radicale in merito alla marcia da Regina Coeli a Piazza San Pietro
Fonte: Andrea Aversa – Voce di Napoli